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W3 Summit Milano 2023

Scoprire il futuro del digitale al W3Summit Milano: viaggio nel Web3, Metaverso la grande transizione da Web2 a Web3


Milano si è fatta notare sulla scena internazionale come un epicentro dell'innovazione digitale, ospitando presso gli
IBM Studios nel cuore della città la prima edizione del W3Summit.

La sapiente organizzazione
Sara Noggler di Polyhedra, la mente dietro l’evento, ha arricchito la giornata con una serie di guru del settore, a partire da Fredrick Geraard, CEO della Cardano Foundation, e altri visionari internazionali che hanno condiviso le loro idee su diversi aspetti del Web3.

La giornata ha seguito un fil rouge molto preciso: il Web3, e per estensione il metaverso, sono in una fase di sviluppo ancora primordiale. Nicola Massella, Partner & Head of Legal di Storm Partners, ha sapientemente riassunto questo concetto paragonando l’attuale stato del Web3 all’internet primitiva degli anni ’90 notando che, come allora, oggi il Web3 ha un grande potenziale ma manca ancora delle basi sufficientemente mature per permettergli di scalare.

Diversi interventi hanno evidenziato l'incremento del fatturato del metaverso, un segnale estremamente positivo per l'industria. Numerose aziende stanno investendo in questo campo e gli investimenti stanno crescendo costantemente. Con un valore di mercato attuale di circa 320 milioni, la crescita ha visto un ritmo che raddoppia annualmente. Nonostante sia difficile fare previsioni precise, molte banche d'investimento stanno già proiettando un mercato che potrebbe raggiungere il valore di diversi trilioni entro il 2030.

Il mercato degli NFT, pur avendo scontato l'inevitabile hype iniziale determinata dalla speculazione economica, mostra oggi segni di vitalità e di rinascita. Si è infatti imboccata una strada evolutiva più incentrata a sfruttare le grandi potenzialità dello strumento in ambito marketing e artistico in tantissimi ambiti che sta alimentando la crescita degli investimenti delle aziende leader e la partecipazione delle relative comunità.

Pietro Lanza, Director Sales Technologies di IBM non ha dubbi: IBM, nonostante la grande confusione che ancora circonda il metaverso e la ancora più grande complessità delle infrastrutture che sono necessarie per la sua edificazione, vede in questo settore un enorme potenziale. IBM, infatti, è uno dei principali investitori in questo ambito. Non solo le grandi aziende tecnologiche, ma sono ormai tantissimi i brand che già investono nel metaverso e fra questi, spiccano l’automotive, l’intrattenimento, lo sport, la salute, l’educazione, il lavoro remoto e molti altri ancora.
Gestire le infrastrutture tecnologiche del metaverso, come quelle deputate a garantire l'immersività, la decentralizzazione e l'interoperabilità, rappresenta una sfida complessa per la quale oggi non esistono ancora tutte le risposte.


Alessandro De Grandi, CEO e fondatore del metaverso The Nemesis
, ha sottolineato l'importanza di un'esperienza utente fluida nel Web3. L'obiettivo è permettere all'utente di concentrarsi sull'esperienza, non sulla tecnologia. Quando raggiungeremo questo traguardo, il passaggio da Web2 a Web3 avverrà naturalmente. Oggi però, questo traguardo è ancora molto lontano: la stima è che vedremo il vero metaverso non prima di cinque anni da adesso.

Davide Sgherri, responsabile dei New Media di Dolce e Gabbana, ha incentrato il suo intervento sul tema della componente esperienziale del metaverso e del ruolo delle community. D&G considera il Web3 un nuovo canale strategico di marketing di enorme portata prospettica: da qualche anno D&G sta infatti investendo tantissimo in questo ambito con un bilancio più che positivo: nel Web3, quelli che nel Web2 erano definiti consumatori, ora sono molto più simili a membri di una DAO che partecipano attivamente alla definizione della strategia di marca.

In un contesto tanto complesso e in continua evoluzione, al tema dell’educazione attorno alle componenti del Web3 è stata dedicata una tavola rotonda con
Laura Pan dell’Università Bocconi e Giacomo Vella del Politecnico di Milano. L’interesse nelle università e nelle aziende desiderose di sviluppare i propri dipendenti è crescente ma la materia è ancora molto fluida e per tanti versi non ancora cristallizzata: al momento il trend è quello di incoraggiare gli studi in autonomia con l’aspettativa di corsi più maturi e specializzati in futuro.

Ma quali sono, in concreto, gli ostacoli che impediscono l'adozione del Web3 da parte di utenti e investitori? I partecipanti hanno individuato due sfide principali: l’incertezza normativa per gli investitori e la complessità dell’onboarding per gli utenti. Le recenti novità in ambito normativo come l'approvazione del MiCA in UE e lo sviluppo delle CBDC per l'Euro, indica un cambiamento positivo nell’ottica della chiarezza per il futuro.

Quanto alla complessità dell’esperienza, Filippo Manca, Director of Business Development di Visa, ha confermato che l’azienda sta sviluppando diverse soluzioni per semplificare l’esperienza del pagamento nel Web3 in modo da semplificare la vita proprio a quegli utenti che vogliono accedervi e sperimentarlo.

Anche Vincenzo Rana CEO di KNOBS e Laura Puricelli CEO di Dress for Good si sono soffermati sul tema cruciale delle problematiche connesse allo spostamento di utenti dal Web2 al Web3. Mentre le logiche del Web2 sono ormai mature e acquisite da miliardi di utenti che le usano quotidianamente senza problemi, accedere oggi al Web3 significa doversi imbarcare in un processo estremamente complesso e non scevro di rischi per chi non è sufficientemente informato. Aprire un wallet, comprare le crypto, affrontare il percorso del KYC, convertire le crypto acquistate in altre crypto indispensabili altri ambienti, pagare i gas ad ogni transazione, acquistare servizi o NFT, trasferire questi ultimi nel proprio wallet (ammesso che gli NFT acquistati siano compatibili con il wallet aperto poco prima), rivendere gli NFT su Dex che funzionano con logiche diverse fra loro, e così

via, sono tutte attività respingenti che vanno risolte presto.

Secondo Rana, probabilmente il primo pezzo del puzzle da risolvere è un nuovo wallet semplificato di facile utilizzo. Potrebbe sembrare un problema piuttosto semplice ma, in assenza di standard comuni, protocolli e piattaforme condivise non lo è affatto.


Qui il video della giornata

In un panorama di tanta complessità, con tante variabili ancora da definire, oggi ci troviamo tutti in un contesto definibile come Web2.5. Probabilmente resteremo in questa fase ancora per anni.  Nel frattempo, aspettiamo con ansia la prossima edizione del Web3Summit nel 2024 per scoprire quali saranno stati i progressi dell’anno che verrà e che cosa ci riserverà il futuro.

More info here https://www.w3summit.eu/



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