Tua storia professionale in pillole ed una foto:

Il mio percorso professionale ha avuto inizio nel 2011, ancor prima del conseguimento della laurea in giurisprudenza presso l'università L. Bocconi. In quel periodo, ho iniziato a collaborare con uno studio legale italiano di tipo boutique, specializzato in diritto bancario. Successivamente, ho proseguito la mia attività professionale in studi legali sia internazionali che nazionali, acquisendo esperienza in una vasta gamma di settori del diritto, con un focus particolare su quello dei mercati finanziari. Nel 2015, ho intrapreso un ulteriore passo nella mia formazione trasferendomi in Scozia, dove ho conseguito un primo LL.M. in materie giuridiche. Questo percorso è stato seguito da un secondo LL.M. presso la Washington University in St. Louis (MO, USA), al termine del quale ho ottenuto l'abilitazione come avvocato nello Stato di New York. Nel 2020, ho fondato lo studio legale indipendente LX20 Law Firm a Milano, mirato a fornire ai clienti un supporto consulenziale specialistico nell'integrazione di diritto e nuove tecnologie. Nel 2022, parallelamente allo sviluppo dello studio, ho conseguito un dottorato presso l'Università di Aberdeen, con una tesi sulla regolamentazione primaria e secondaria delle tecnologie nucleari di IV+ generazione. Dal 2020, lo Studio si è occupato di diverse operazioni significative, tra cui l'emissione dei primi strumenti finanziari partecipativi su blockchain nel 2020, la creazione delle prime azioni digitali su blockchain nello stesso anno, l'emissione del primo bond italiano nel 2022, e la costituzione della prima DAO societaria italiana nel 2022.

Hai seguito gli aspetti legali della costituzione della prima struttura di investimento europea basata su blockchain (Fleap Holding spa). L’inserimento dell’operazione nella sandbox regolamentare sotto la supervisione di Banca d’Italia certifica un cambio di paradigma importante nel connubio Finanza-Digitale. Ci racconti questa avventura e gli scenari che apre?

La creazione della struttura di Fleap Holding S.p.A. segna sicuramente un cambiamento significativo nel rapporto tra iniziative private e il regolatore. L’operazione nel suo complesso ha richiesto un’attività molto intensa di descrizione, presentazione e dialogo con le Autorità ed è culminata con il primo investimento effettuato da un fondo di investimento alternativo riservato istituito da Azimut in strumenti finanziari partecipativi digitali creati da Fleap Holding S.p.A. la quale, a sua volta, ha effettuato un investimento in un società italiana impegnata in una campagna di crowdfunding. L’operazione è stata scandita da molte fasi, fin dalla richiesta di ammissione alla sandbox regolamentare e ogni step ha visto un dialogo aperto e costruttivo con le Autorità nel rispetto del loro mandato istituzionale e degli obiettivi della sperimentazione. A mio parere si tratta di un esempio di collaborazione virtuosa, rispettosa dei diversi ruoli, che ha permesso di portare a termine una operazione che ad oggi è un unicum sul panorama italiano ed europeo. Il progetto di Fleap Holding apre scenari inediti sia sul piano del modo in cui società e investitori potranno interagire sia sul fronte della digitalizzazione dei complessi processi endosocietari che sono associati a tale operazione. In particolare, la digitalizzazione nativa di strumenti emessi da società italiane apre scenari inediti a livello di automazione ed efficientamento dei processi interni.

Hai assistito anche Quargentan nella prima emissione europea di un bond emesso da una PMI su blockchain; per farlo l’emittente ha dovuto trasformarsi in una digital company. Ci spieghi il processo ed i significati di questa operazione?

In Quargentan lo Studio ha assistito un gruppo di lavoro composto da Quargentan S.p.A., Fleap S.p.A., Banca Valsabbina S.C.p.A., in qualità di sole investor, e Integrae SIM, in qualità di advisor, nella creazione delle prime obbligazioni native su DLT in Italia. Le obbligazioni sono state emesse non come “gemello digitale”, ma fin dal principio come dati digitali mediante l’uso di distributed ledger technologies, la tecnologia cui appartiene la blockchain. È un’operazione significativa che ha anticipato i competitors europei e mostra come il nostro Paese sia perfettamente in grado di innovare. Nel processo di creazione delle obbligazioni digitali Quargentan S.p.A. ha anche digitalizzato la propria governance utilizzando la tecnologia “Digital Company” creata e distribuita da Fleap S.p.A. Ciò che mi piace ricordare sempre è che Quargentan è un’azienda attiva nel settore dell’economia reale e l’operazione segna il passaggio della blockchain e della digitalizzazione dei processi da una soluzione “per addetti ai lavori” ad uno strumento efficace per tutte le aziende italiane anche non attive nel settore dei servizi finanziari.

Sei un provetto alpinista, in questi spazi spesso nei nostri protagonisti abbiamo trovato una coincidenza tra i loro valori nella passione sportiva e quelli presenti nella vita professionale. E’ così anche per te?

L’alpinismo, con la sua fatica e la lentezza delle ascese, rappresenta a mio parere la vita, anche professionale, di molti. L’individuazione di un obiettivo finale, la fatica per raggiungerlo, le pause, l’attenzione ai fattori ambientali, la determinazione nel superare le avversità sono tratti che ritrovo anche sul lavoro. Penso che ci sia molto in comune tra la montagna e la vita professionale (al netto delle telefonate che cerco di non prendere mai quando sono in montagna!).

Ci racconti la storia e le prospettive di LX20LawFirm?

LX20 Law Firm nasce nel 2020 come realtà specializzata in diritto e innovazione con un particolare focus sui mercati regolamentati. L’obiettivo era quello di distinguersi da tutti gli altri studi legali per la specificità delle competenze interne e l’attitudine a innovare costantemente con operazioni reali. Lo Studio oggi conta diversi professionisti ed è cresciuto significativamente nel tempo. Siamo presenti anche a NYC e a breve apriremo una sede extra UE. L’obiettivo è portare LX20 ad essere il punto di riferimento in Italia per chi desidera portare a termine progetti ambiziosi e innovativi.

Innovare e comunicare, quali sono le regole che segui?

Credo che innovare sia un onore e un onere. È un onore essere al fianco di imprenditori e clienti nel progettare insieme soluzioni originali che hanno il potenziale di cambiare in meglio la società. È un onere perché ogni progetto rappresenta una promessa del consulente al cliente, ossia di compiere ogni ragionevole sforzo per arrivare al risultato finale con soluzioni corrette, legali e stabili nel tempo. In Studio ci piace dire che il nostro biglietto da visita sono le operazioni che portiamo a termine e che vengono comunicate al mercato con orgoglio da noi e dai nostri clienti. Sul fronte della comunicazione crediamo fortemente nel comunicare solo le operazioni effettivamente realizzate con grande attenzione a trasmettere al pubblico le informazioni correttamente e in maniera chiara affinché il mercato possa trarne giovamento.

Rubiamo da Proust: qualità preferita in una persona, il tuo peggior difetto, l’impresa storica che ammiri di più?

Nelle persone apprezzo molto la dedizione e la capacità di perseguire un obiettivo con determinazione e spirito di abnegazione.

Il mio peggior difetto è probabilmente l’eccessiva determinazione nel raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato, ma il più delle volte penso che sia anche una qualità.

L’impresa storica che ammiro di più è la creazione della prima pila atomica grazie agli sforzi di Enrico Fermi il quale, con il suo team, ha dimostrato la capacità di controllare reazioni nucleari a catena. Parimenti ho una grandissima ammirazione per gli uomini e le donne che giorno dopo giorno lavorano sulla creazione dei primi reattori nucleari a fusione.