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INTERVISTA A TELEMACO ROSSI PRODUCT MANAGER DI TELEPASS


Raccontaci la tua storia in pillole e quale è il tuo motto

 

La mia storia professionale inizia all’interno del mondo dello sport. Ho iniziato il mio percorso da giocatore all’età di 8 anni e all’età di 16 anni ho iniziato ad allenare i bambini e giocare nella Nazionale Italiana di Hockey su Prato. Molto presto ho iniziato ad elevare il concetto da attività sportiva ad attività professionale e così il percorso da Atleta della nazionale ed Allenatore dei giovani della mia squadra sono diventati la mia prima esperienza professionale.

All’età di 21 anni durante il terzo anno universitario ho deciso di trasferirmi in Germania e continuare gli studi in Italia per cavalcare il mio sogno da atleta di Hockey su Prato e grazie ad un Club Tedesco a Mönchengladbach ho avuto la possibilità di vivere in Germania e ricevere un doppio stipendio da Allenatore e da operaio all’interno di una copisteria industriale. Successivamente all’età di 24 anni durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono trasferito a Canterbury dove ho avuto modo di militare nella Premier League inglese e lavorare come professore di Educazione Fisica in un college ad Ashford.

Terminati gli studi ho dovuto scegliere se continuare il mio percorso sportivo lontano da casa e lavorare nel mondo dello sport o accettare delle offerte di lavoro in Italia e, considerando i miei studi in management e innovazione, ho preferito la seconda.

La mia carriera al di fuori dello sport inizia quindi in Italia in EY come consulente di Management all’interno del mondo della mobilità e dei trasporti dove ho lavorato principalmente a progetti di trasformazione digitale nello specifico nella digitalizzazione delle stazioni italiane insieme a Rete Ferroviaria Italiana.

Successivamente, sono atterrato in Telepass come Product Manager. Oggi gestisco diversi servizi di mobilità e mi occupo trasversalmente di progetti di innovazione e trasformazione digitale.

Il mio motto è: “Success is not an accident”

 

Sei stato una colonna portante della Nazionale Italiana di Hockey su prato per diversi anni e hai anche fatto l’allenatore all’estero; Ti trovi nell’affermazione che lo sport insegna ad essere umili nella vittoria e chiari nelle convinzioni?

 

Si, confermo questa affermazione. Sono convinto che lo sport insegna tanti valori. Come dicevo prima anche in un mondo dilettantistico se il tuo atteggiamento diventa professionale puoi imparare moltissime cose. Ci sono valori come il senso di comunità e di appartenenza, il sacrificio verso il prossimo e l’amore verso un “fine ultimo” che non avrei saputo immaginare senza lo sport.


Una tecnologia è utile e si diffonde se risolve dei problemi di mercato, diventa disruptive quando impatta anche sui problemi sociali. Partendo anche dal vostro report di sostenibilità appena uscito, dove vedi i margini più promettenti rispetto alla affermazione di cui sopra?


Come Telepass siamo nati come una “tecnologia utile”, che dal 1990 permette di non fermarsi al casello per pagare il pedaggio con conseguente risparmio di tempo e di emissioni inquinanti, e ci siamo evoluti in una “tecnologia disruptive” grazie alla creazione di un ecosistema di mobilità con 30 servizi addizionali. Proprio la capacità di rimodellare il nostro modello di business in modo da adattarlo all’evoluzione di mercato e di offrire soluzioni che rispondono alla necessità di promuovere stili di mobilità sempre più smart e green, quindi con un impatto sui comportamenti delle persone e sull’ambiente, nel novembre 2021 Telepass è stata riconosciuta dall’Harvard Business School quale esempio italiano di innovazione.

Personalmente ritengo che oggi la mobilità è un diritto e soprattutto un mezzo necessario a garantire una migliore inclusione all’interno della società. Ogni persona oggi si sposta per i motivi più vari dalle relazioni umane, agli eventi, per coltivare passioni, per accedere alle metropoli e all’istruzione.

Per questo oggi il vero obiettivo è quello di garantire la possibilità di muoversi liberamente senza alcuna distinzione economica o fisica.

 

Il brand purpose di Telepass si posiziona nel coinvolgimento di tutti i dipendenti nella definizione degli obiettivi. Come si declina concretamente questo?

 

Il nostro brand purpose è ‘Liberare il tempo e semplificare la vita delle persone in movimento’. Innovazione e attenzione alle persone sono la base solida su cui il purpose di Telepass poggia per poter avere un impatto positivo sugli aspetti della vita delle persone, clienti o colleghi.

Quando Telepass afferma di voler ‘liberare tempo e rendere la vita più semplice’ è perché con i nostri servizi, improntati alla facilità di utilizzo, vogliamo creare le condizioni perché ognuno si possa dedicare maggiormente a elementi fondamentali della vita. È superato il concetto di perdere meno tempo a una barriera autostradale, per entrare invece in un mondo dove la tecnologia, e le persone che questa tecnologia devono sviluppare, cambiano in meglio le dinamiche e i processi del vivere quotidiano. Il nostro purpose, quando agìto realmente da tutti, accompagna l’esistenza delle persone in un viaggio migliore.

La semplicità, nella sua accezione di facilità, diventa un driver delle strategie aziendali: è ciò che deve guidare sempre più il modo di innovare e di lavorare in azienda. Lo sviluppo dei nuovi prodotti e la nostra offerta, così come i processi interni e le relazioni con i colleghi, devono rispondere alla necessità di semplificare la vita dei clienti o dei colleghi.

 

Il web 3 sublima il concetto di ConsumAttore: ergo diventa ineludibile una condivisione valoriale alla base dell’appartenenza alla community di riferimento.In tal senso ci parleresti del progetto di riqualificazione ambientale che avete fatto, connesso alla distribuzione di NFT?

 

Certo, quando abbiamo lanciato il nostro primo progetto NFTLP con i miei colleghi Giuseppe Lombardo ed Emiliano Saurin volevamo creare una delle prime collezioni in Italia legate al concetto di Utilities.

Nello specifico l’obiettivo in comune che ci siamo dati era quello di creare la prima comunità di Telepass oltre che sperimentare i pagamenti attraverso blockchain. Uno dei nostri principali obiettivi era proprio quello di usare l’innovazione per migliorare i processi interni di Telepass ed ottenere il massimo dai nostri clienti e dalla community e volevamo raggiungere un nuovo target dove il linguaggio è più sincero, in qualche modo autentico, e per noi la blockchain è stato il giusto mezzo.

Volevamo iniziare ad introdurre il concetto di Ownership Economy per garantire ad ogni utente la possibilità di gestori i propri asset e i propri dati e la blockchain per noi è il giusto mezzo per iniziare ad introdurre questo nuovo modello.

A questi obiettivi l’azienda aveva da subito deciso di avvalorare sia il lavoro dei dipendenti ma soprattutto quello della comunità restituendo parte dei ricavi in progetti di riqualificazione ambientale. Così grazie ai voti della community abbiamo deciso di realizzare una agroforesta lungo la ciclopedonale di via Vaiano Valle nel Parco della Vettabbia a sud-est di Milano https://nft.telepass.com/nftree/ . L’attività è stata svolta insieme ai colleghi ed ai membri della Community NFTLP e sono stati piantati circa 800 alberi.

 

Il metaverso non esiste. Qual è la tua posizione rispetto a questa affermazione che ricorre in certi salotti? Quali sono invece gli scenari che eventualmente vedi nel presente e nel futuro per questa tecnologia?

 

Affermare che il Metaverso non esiste credo sia un’espressione molto forte. Come spiegato prima per la Blockchain e gli NFT di Telepass credo sia molto importante interrogarsi su quali siano gli utilizzi della Tecnologia.

Durante il lancio degli NFT di Telepass ci siamo interrogati spesso sulla possibilità di utilizzare questo strumento ma abbiamo sempre avuto difficoltà a ricollegare degli Use Case Validi.

Ad oggi una delle idee che Telepass sta maturando è utilizzare il metaverso come punto di incontro per la community e per artisti esterni per continuare a valorizzare il mondo degli NFT ed estenderlo piano piano a nuove comunità così da raggiungere clienti più fedeli e ingaggiati con il brand.

Se riflettiamo sul fatto che gli NFT di Telepass che garantiscono una utility molto forte non sono ancora riusciti a terminare le vendite ci rendiamo conto che ad oggi il bacino di utenza di questo mondo è ancora molto lontano da questo tipo di Tecnologie per cui ad oggi la mia riflessione è che il Metaverso è ancora distante.

 

Rubiamo al Questionario di Proust: Qualità preferita in una persona,

il tuo peggior difetto, l’impresa storica che ammiri di più


La qualità preferita in una persona è: La sincerità. Nel bene e nel male credo che la sincerità sia una qualità imprescindibile dell’essere umano. Apprezzo tantissimo ricevere critiche e complimenti ma ho bisogno che siano sinceri perché riesco a cogliere costantemente punti di miglioramento.

 

Il mio peggior difetto è: La sincerità. Come dicevo sopra credo che allo stesso modo sia il mio peggior difetto, perché se un’idea o un pensiero non mi piace sono molto diretto nel spiegare gli elementi che non mi convincono. E personalmente mi rendo conto che per chi non mi conosce questo sia un aspetto difficile da accettare.

 

L’impresa storica che ammiro di più: Credo che la realizzazione della macchina ENIGMA da parte di Alan Turing sia l’impresa storica che ammiro di più in assoluto.

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