Diversity and Inclusion in blockchain : Elena Pasquali Ceo Ecosteer

Lei è Elena Pasquali, una laurea in biologia molecolare e una passione per i dati.

Una lunga esperienza in grandi aziende quali Genpact, Sap, Capgemini, GE.

Due anni fa con i venti di Brexit, rientra in italia e lascia la sua vita in Gran Bretagna, qui però non sta con le mani in mano e fonda Ecosteer di cui oggi è Ceo.

La startup ridisegna il concetto di dato informatico grazie ad una piattaforma, la Data Ownership Platform, che unita agli Smart Contracts della tecnologia blockchain, monetizza i flussi di dati provenienti da oggetti connessi e ne regola l’accesso da parte di applicazioni e stakeholders, implementando a livello tecnologico il consenso al trattamento dei dati e la sua revoca, in conformità con la normativa attualmente vigente in ambito privacy. 

Ovvero: il dato appartiene a chi lo «produce», e sceglie lui cosa farne e se renderlo disponibile ad aziende o enti terzi, «tokenizzandolo», ovvero: monetizzandolo.

Raccontaci in breve la tua storia e come sei atterrata nel mondo Blockchain? 

La mia start-up, EcoSteer, nasce nel 2017 per risolvere il problema di come convertire sensori “stupidi” in sensori smart in grado di trasmettere flussi di dati utilizzabili contemporaneamente da molteplici applicazioni e stakeholders. Immediatamente ci poniamo il problema di come permettere all’azienda che genera i flussi di dati di controllarne la condivisione, ma riponiamo l’idea in un cassetto.

Nell’estate del 2017 veniamo selezionati per un programma di accelerazione dedicato all’Industria 4.0. Tra i nostri mentors vi è un’imprenditrice della Silicon Valley che ci propone due concetti come mantra: ‘compliance’ e ‘blockchain’. L’importanza di entrambe ci appare evidente, ma non riusciamo ancora a pensare a come utilizzarli. 

Nel 2018 accadono due fatti che cambiano tutto: entra in vigore la normativa europea sulla privacy (GDPR) e partecipiamo ad una serie di seminari sulla Decentralized Ledger Technology. Qui incontriamo un pioniere della blockchain che, sentendo di cosa si occupa EcoSteer, ci dice: ‘Ma perchè non tokenizzate i vostri flussi di dati?’

BANG! Improvvisamente tutte le idee sinora raccolte - e lasciate in uno stato di fluttuazione caotico - trovano collocamento in un nuovo schema: la nostra Data Ownership Platform utilizzerà ‘blockchain’ Smart Contracts per ‘tokenizzare flussi di dati’ e permetterne la condivisione in ‘compliance’ con la ‘GDPR’. 

L’incertezza è la radice della conoscenza. L’horror vacui non deve spingerci a cercare di imbrigliare nuove tecnologie, idee, ed eventi storici all’interno di vecchi sistemi di riferimento. In un mondo che cambia sempre più velocemente dobbiamo essere capaci di continuare ad inventare nuovi schemi intepretativi, accettando il momentaneo disordine lasciato dal rapido scardinamento di quelli pregressi. 

Solo così continueremo a produrre innovazione.

La tua attuale posizione, la tua giornata tipo, le tue responsabilità e le attività quotidiane che non vedi l'ora di svolgere.

Mi alzo e se non sono in viaggio bevo un tè (meglio, una teiera!) e mi prendo cura del mio esigentissimo gatto. Nel mentre, accendo il telefono e comincio a rispondere a messaggi ed e-mail importanti, perché quando si è a capo di una startup la giornata lavorativa inizia ancora prima di arrivare in ufficio e il tempo – dopo i soldi - è la risorsa più scarsa, quindi va sfruttato al meglio. In ufficio la giornata passa tra telefonate con contatti già aperti o contatti nuovi…come dico sempre, si devono baciare mille rospi prima di trovare un principe azzurro, (ovvero un cliente!), e ci si riesce se c’è una vision distintiva, una precisa conoscenza del mercato, forti competenze tecniche e manageriali e, non da ultimo, una forte resilienza. E poi ancora e-mail, follow-up di contatti, adempimenti burocratici e supporto al mio team. Essendo CEO, mi occupo di tutto. Una volta, due a settimana riesco ad andare in palestra, ma si lavora anche nel week-end.

Quali sono i tuoi progetti per il prossimo anno?

Sul fronte business

Finalizzare i progetti di Data Ownership Management già in pipeline

Lavorare su nuove applicazioni della tecnologia blockchain (tokenized pizza, anyone?)

Far crescere il team di sviluppo. Siamo alla ricerca di sviluppatori, anzi vorremmo assumere delle sviluppatrici!

Ottenere nuovi finanziamenti per scalare i piccoli progetti già in corso

Sul fronte personale…

Cercare di imparare il tedesco e magari fare una vacanza al mare con la mia mamma....!

Pensando al passato e se dovessi trovare un momento no del tuo percorso professionale, quale parte della tua carriera vorresti migliorare?

Ho sbagliato a dire “no” ad un paio di proposte lavorative – ma il Karma è Karma...

Secondo il WEF, la presenza femminile complessiva nella cripto-economia è compresa tra l'1% e il 5% a livello globale. Concordi con questi numeri secondo la tua esperienza? E Perché il mondo blockchain è dominato da una forte presenza maschile?

Sono ancora poche le donne in ambito blockchain ed in generale nel mondo hi-tech.La cultura dominante ancora ci scoraggia dall’intraprendere carriere scientifiche, quando lo fa ci indirizza verso ambiti di cura o insegnamento – percepiti come più conciliabili con il nostro unico vero ruolo sociale di madre. Sicuramente iniziative come queste danno forza a quelle donne che si sentono inadatte ad entrare nel mondo della tecnologia e possono creare esempi da seguire per le nuove generazioni.

Perché una donna potrebbe essere un fattore chiave di innovazione nello sviluppo e nell’adozione di massa di questa tecnologia?

La decentralizzazione implementata dalla Blockchain cambia totalmente le regole del gioco, imponendo modelli di busines basati sulla collaborazione. Questo è un concetto familiare per noi donne - avendo tipicamente una struttura fisica che non ci consente di ottenere quello che vogliamo utilizzando la clava, la collaborazione è da sempre stata la chiave per la nostra sopravvivenza.

Come scrive anche Darya Majidi, in un’economia dove tutte le attività ripetitive verranno robotizzate, il lavoro sarà sempre più un’attività creativa. L’approccio al management basato sul comando semplicemente non servirà più per ottenere risultati dai nuovi lavoratori. Servirà invece – appunto – un modello collaborativo. E senza le donne questa transizione non sarà possibile.

Quali suggerimenti hai per migliorare la diffusione, la conoscenza e lo sviluppo di blockchain anche nell’universo femminile? 

Dobbiamo creare una nuova narrativa sul ruolo femminile nello sviluppo tecnologico – abbiamo bisogno di raccontare storie di nuove eroine!

E naturalmente va affrontato lo scoglio culturale – e legislativo! – che ancora fa sì che giovani donne e giovani uomini pensino che le cure parentali siano un esclusivo appannaggio femminile.