Diversity and Inclusion in blockchain : Amelia Bassini Country Manager Italy Genuine Way

La decentralizzazione implementata dalla tecnologia blockchain potrebbe creare nuove regole del gioco più eque e uguali per tutti, introducendo un nuovo concetto: la collaborazione.

Secondo il WEF, la presenza femminile complessiva nella cripto-economia è compresa tra l'1% e il 5% a livello globale. 

Decisamente bassa, come possiamo cambiare la narrazione in questo spazio così fiorente e innovativo?

Lei è Amelia Bassini , Country Manager Italia di Genuine Way 

Nata a Bergamo nel 1987, vive e lavora a Milano dall'età di 19 anni. Si laurea a pieni voti in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore e matura una lunga esperienza nell'ambito degli studi legali. Nel 2017 ricopre il ruolo di account manager in una multinazionale di assicurazione del credito, a cui affianca un master in marketing presso SDA Bocconi.

Da novembre 2019 - insieme a Walfredo della Gherardesca - è responsabile di Genuine Way, società svizzera che si occupa di rendere accessibile la tecnologia blockchain alle PMI europee attente a sostenibilità e qualità della produzione. In Genuine Way trova il progetto perfetto per le proprie passioni: amore per le "cose genuine", creatività imprenditoriale e tanta voglia di costruire un futuro diverso.

1. Raccontaci in breve la tua storia e come sei atterrata nel mondo Blockchain.

Come spesso accade quando la vita ti mette di fronte a grandi svolte, sono entrata nel settore blockchain per caso. O forse per destino. 

Nel 2019 mi trovavo in un periodo complicato della mia vita professionale: avevo subito una grossa delusione perchè - nella multinazionale in cui lavoravo - non vedevo riconosciute le mie capacità manageriali e l'impegno quotidiano. Così, dopo aver chiuso il rapporto con la mia società, ho trascorso alcuni mesi in California per un corso di aggiornamento e per fare chiarezza sui mie obiettivi. 

Di blockchain avevo una conoscenza base, legata soprattutto a qualche seminario e lettura sulle criptovalute. Tuttavia ero sempre più decisa a cimentarmi in un ambito lavorativo che mi permettesse di valorizzare le disparate competenze apprese negli anni e di spenderle per qualcosa che rispecchiasse i miei valori. Il richiamo del mondo startup, poi, era sempre più forte.

Di ritorno dagli States, ho preso un caffè con Walfredo - CEO di Genuine Way - che conoscevo di vista dai tempi dell'università. Aveva appena concluso - insieme al team IT - lo sviluppo di ItemX: una piattaforma che permette alle aziende di certificare su blockchain la filiera produttiva in modo semplice ed economico. Era tempo di commercializzare il prodotto, costruire la squadra sales e definire la brand identity.

Per Genuine Way è stato amore a prima vista e ne ho subito sposato la mission. Così, pochi giorni dopo, ho iniziato a collaborare al progetto.

2. La tua attuale posizione, la tua giornata tipo, le tue responsabilità.

Da quel caffè in centro a Milano, abbiamo fatto molta strada nonostante le difficoltà di lanciare una start up in piena pandemia Covid-19. 

Oggi abbiamo un team di 10 persone, 35 aziende - soprattutto nei settori fashion e agrifood - hanno scelto la tecnologia di Genuine Way e ogni settimana sempre nuovi prospects ci contattano. Siamo entrati nell'ecosistema dell'acceleratore Le Village di Crédit Agricole e abbiamo stretto numerose partnership con associazioni di categoria e istituzioni. A breve lanceremo un nuovo prodotto pensato per la GDO - nato dalla collaborazione con altri importanti players e con una delle prinicpali catene di supermercati in Italia - che permetterà per la prima volta di certificare su blockchain la sostenibilità dei prodotti presenti in GDO.

La mia giornata tipo - tra “offline” e molto “online” come per tutti in questo periodo - è un susseguirsi frenetico di call, mail, meeting, sfide piccole e grandi da affrontare. Come in ogni azienda giovane c'è moltissimo da fare, immaginare e costruire. 

Insieme al CEO mi occupo di delinerare le strategie di crescita di Genuine Way, con particolare riferimento al mercato italiano. Ho la fortuna di dover affrontare quotidianamente tematiche sales, marketing, HR, finance, legal... Di interfacciarmi con gli sviluppatori e i designer, con partner e investitori. Di incontrare realtà aziendali bellissime che hanno storie di sostenibilità e alta qualità da raccontare. Insomma, di avere una visione d'insieme del progetto e questa è la cosa che amo di più della nostra avventura. 

3. Quali sono i tuoi progetti per il prossimo anno?

Sono convinta che il 2021 sarà un anno di grandi opportunità per chi saprà essere resiliente, accettare e soprattutto assecondare il cambiamento che la pandemia ha portato. Per questo ho progetti ambiziosi per il prossimo anno. 

Le istanze legate alla sostenibilità della produzione, alla tracciabilità della filiera, alla lotta al fenomeno del “greenwashing” e alla trasparenza nei confronti di consumatori e mercati sono sempre più impellenti in tutti i settori economici. La tecnologia blockchain giocherà un ruolo chiave in questo processo che coinvolge brand e cittadini.

I nostri obiettivi come Genuine Way sono quelli di chiudere entro febbraio la fase di seed round in cui ci troviamo, consolidare il ruolo di primo operatore blockchain in Europa per le PMI con focus sulla sostenibilità e lanciare – nel Q3 del 2021 - una app dedicata ai consumatori etici. Vogliamo diventare il più grande ecosistema di brand e consumatori sostenibili: un ecosistema virtuoso supportato dalla trasparenza che solo la blockchain può dare.

4. Secondo il WEF, la presenza femminile complessiva nella cripto-economia è compresa tra l'1% e il 5% a livello globale. Concordi con questi numeri secondo la tua esperienza? E perché il mondo blockchain è dominato da una forte presenza maschile?

Sicuramente nella mia quotidianità lavorativa mi confronto molto più spesso con uomini che con donne. Tuttavia, prima che un gender gap relativo al settore blockchain, credo si tratti di un problema connesso all'intero sistema imprenditoriale e aziendale.

Fortunatamente la presenza femminile è in forte crescita e sempre più spesso si vedono donne fondare start up, ricorprire ruoli apicali nelle aziende e far sentire la propria voce. Non possiamo però nascondere che il problema - soprattutto nei paesi mediterranei come l'Italia - continua ad esistere. E' il retaggio di una cultura fortemente patriarcale e si concretizza in demansionamento, precarietà e salari più bassi per le donne. C'è ancora molto lavoro da fare, ma è necessario arrivare ad un nuovo modello in cui il genere non sarà più un fattore discriminante. Un sistema basato unicamente su merito, competenza e valore.

5. Quali suggerimenti hai per migliorare la diffusione, la conoscenza e lo sviluppo di blockchain? 

La blockchain, come tutte le tecnologie “di frontiera”, richiede studio e aggiornamento costante. Tuttavia, è possibile comprenderla e raccontarla in modo semplice e intuitivo senza scendere per forza in tecnicismi.

Credo che gli operatori di settore abbiano una grande responsabilità nella diffusione della cultura blockchain anche al grande pubblico e questa sarà la vera sfida dei prossimi anni. Rendere la blockchain una tecnologia a servizio di tutti: aziende, cittadini, amministrazioni, istituzioni. Una tecnologia capace di favorire trasparenza, sostenibilità e consumo etico.

Una parte dell'impegno che con Genuine Way portiamo avanti è volta all'organizzazione - insieme ai nostri partner istituzionali - di webinar e conferenze sulla blockchain rivolte a studenti, imprenditori, artigiani, professionisti... Perchè la blockchain rivoluzionerà le vite di tutti noi ed è fondamentale essere pronti al futuro che verrà.